Amo i cani, sono nata e cresciuta in mezzo a loro e gente che li ama. Avevo 8-10 anni quando leggendo “Io e il mio cane guida” (Un libro molto carino che racconta la storia di una ragazza non vedente e di Emma, il suo cane guida che le ha cambiato la vita) dissi: “da grande farò l’educatrice di cani“. Da lì, iniziai a insegnare cose sciocche a Trilli, il mio simil-maltese, avvicinandomi piano piano sempre più al mondo della cinofilia. La passione aumentava, e con essa anche il desiderio di riuscire a renderla il lavoro della mia vita.
È stato circa 15 anni dopo, a Pontedera, che ho potuto iniziare a lavorare concretamente per realizzarlo, entrando a far parte (ormai da un anno) dell’associazione “K9 rescue – cinofilia da soccorso”. Qui Simone, Sandra, Salvatore e Giulia mi hanno accolto a braccia aperte, insegnandomi le fondamenta dell’educazione ed introducendomi nel mondo della ricerca in superficie, attività sportiva e di volontariato che mi affascinava molto.
A loro devo tutto quello che so oggi, mi hanno insegnato a prendere coscienza della mia persona, ho imparato a comprendere il mio cane e a rafforzare, di conseguenza, il nostro rapporto; diventando un’identità unica e assaporando le gioie e le soddisfazioni del vero binomio cane-conduttore. Ho ricevuto gli strumenti per iniziare ad orientarmi nella comunicazione intraspecifica (cane-cane) e interspecifica (uomo-cane), entrambe per nulla semplici da decifrare, in particolar modo per una neofita come me.
Ma facciamo un passo indietro. Non è a Pontedera che sono iniziate la mia vita e con essa la mia passione, bensì a Nesso, un paesino sperduto sul lago di Como che conta 1200 anime. Per motivi di studio mi sono trasferita a Pisa, dove vivo quasi tutto l’anno, ma come ogni studente fuorisede che si rispetti, ad Agosto torno alla base.
Questa estate, prendendo spunto dal progetto “Se mi lasci non vale” che ha svolto Sandra nelle scuole elementari di Pisa, mi sono decisa a tenere un incontro con i bambini di Nesso Il giorno 11 Agosto, in occasione della festa di San Lorenzo.
L’obiettivo di tale evento era riuscire a far capire come approcciarsi ai cani e spiegare come avviene la ricerca di dispersi con l’ausilio degli stessi. Il tutto in modo breve, conciso e stimolante allo scopo di mantenere attiva la concentrazione di 30 bambini iperattivi, vi confesso che ero un po’ preoccupata.
Invece è andata meglio di quanto sperassi. Quella trentina di bimbi, che conosco e ho visto nascere e crescere, mi guardavano entusiasti e ascoltavano interessati ciò che avevo da dir loro. Poi mi hanno riempito di domande pertinenti e simpatiche, e alla fine – la parte più bella – hanno provato ad applicare quanto avevo appena spiegato con Palù, il mio inseparabile “supercane” (si, è stata una loro cavia, poverina). Li vedevo davvero coinvolti, raccontavano dei loro cani e di quelli dei loro amici!
Non so quanto abbia loro trasmesso, ma sicuramente loro hanno dato a me la possibilità di parlare di un mondo che per me è di vitale importanza, grazie a loro ho potuto far fare delle esperienze positive a Palù, che a volte è un po’ preoccupata alla presenza di bambini. Non hanno criticato la mia scarsa capacità oratoria, nonostante fosse per me una vera sfida tornare al paesello, dove mi conoscono tutti, e spiegare nozioni appartenenti a un mondo così poco conosciuto ma così importante per me. Tutto questo mi ha dato la carica necessaria per perseguire alcuni dei miei obiettivi, tra cui migliorarmi e continuare a divulgare il più possibile la cultura cinofila.
Volevo dunque ringraziare il gruppo del K9 dei preziosi insegnamenti, i bambini e i loro genitori per aver preso parte all’evento, la Pubblica Assistenza SOS Canzo – distaccamento di Nesso, che mi ha dato questo piccolo spazio durante la giornata “San Lorenzo dei Ragazzi”; e tutto il mio paese, il punto di partenza di tutto ciò che sarò.